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Coronavirus e luoghi di lavoro: il ministero della Salute, con una circolare del 2 febbraio 2020 rivolta ai datori di lavoro, ha emanato una serie di indicazioni al fine di prevenire l’eventuale diffusione del contagio.

Le indicazioni su coronavirus e luoghi di lavoro riguarda in particolare quanti svolgono mansioni che li portano a contatto con il pubblico. L’obiettivo e di mettere in pratica prassi volte a tutelare l’igiene dei lavoratori.

Di seguito il testo integrale della circolare del minSalute.

 

Circolare del ministero della Salute 2 febbraio 2020

OGGETTO: Indicazioni per gli operatori dei servizi/esercizi a contatto con il pubblico.

 

In relazione alla epidemia da coronavirus 2019-nCoV, in corso nella Repubblica popolare cinese, sono pervenute a questo Ministero richieste di chiarimenti circa i comportamenti da tenersi da parte degli operatori che, per ragioni lavorative, vengono a contatto con il pubblico.

In proposito si rappresenta quanto segue.

Situazione epidemiologica e valutazione del rischio

Il 31 dicembre 2019 la Cina ha segnalato all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) un cluster di casi di polmonite ad eziologia ignota, poi identi;cata come un nuovo coronavirus, nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei. I casi si sono veri;cati nella larghissima maggioranza nella Repubblica popolare cinese. Pochi casi sono stati segnalati in altri paesi, inclusa l’Italia, in gran parte in soggetti provenienti negli ultimi 14 giorni dalle zone colpite.

La via di trasmissione più frequentemente riportata è quella a seguito di contatti stretti e prolungati da persona a persona. Ulteriori studi sono in corso.

I sintomi più comuni sono febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie. Le informazioni attualmente disponibili suggeriscono che il virus possa causare sia una forma lieve, simil-influenzale, che una forma più grave di malattia.

Come riportato dal Centro Europeo per il Controllo delle Malattie, la probabilità di osservare casi a seguito di trasmissione interumana all’interno dell’Unione Europea è stimata da molto bassa a bassa, se i casi vengono identificati tempestivamente e gestiti in maniera appropriata.

La probabilità di osservare casi in soggetti di qualsiasi nazionalità provenienti dalla Provincia Cinese di Hubei è stimata alta, mentre è moderata per le altre province cinesi.

Presso il Ministero della salute è attivo un tavolo permanente con le Regioni per il monitoraggio continuo della situazione; sono in atto tutte le procedure per l’identi;cazione tempestiva e la gestione appropriata di casi sospetti, con procedure omogenee su tutto il territorio nazionale.

Ulteriori informazioni operative possono essere ottenute attraverso le autorità Sanitarie Regionali o il numero verde del Ministero della salute. Si raccomanda di utilizzare solo informazioni disponibili presso e siti WHO (www.who.it), [1]

ECDC (www.ecdc.eu), Ministero Salute (www.salute.gov.it), ISS (www.iss.it).

 

Indicazioni operative

Con riguardo, speci;catamente, agli operatori di cui all’oggetto si rappresenta preliminarmente che, ai sensi della normativa vigente (d.lgs. 81/2008), la responsabilità di tutelarli dal rischio biologico è in capo al datore di lavoro, con la collaborazione del medico competente.

Le misure devono tener conto della situazione di rischio che, come si evince dalle informazioni sopra riportate, nel caso in esame è attualmente caratterizzata in Italia dall’assenza di circolazione del virus.

Inoltre, come si evince dalla circolare del 31/1/2020 relativa all’identi;cazione dei casi e dei contatti a rischio, questi ultimi sono solo coloro che hanno avuto contatti ravvicinati e protratti con gli ammalati.

Pertanto, ad esclusione degli operatori sanitari, si ritiene sufficiente adottare le comuni misure preventive della diffusione delle malattie trasmesse per via respiratoria, e in particolare:

A)

-lavarsi frequentemente le mani;

-porre attenzione all’igiene delle super;ci;

-evitare i contratti stretti e protratti con persone con sintomi simil influenzali.

-adottare ogni ulteriore misura di prevenzione dettata dal datore di lavoro. Ove, nel corso dell’attività lavorativa, si venga a contatto con un soggetto che risponde alla definizione di caso sospetto di cui all’all. 1 della circolare Ministero Salute

[2] 27/1/2020 (che aggiorna quella precedente del 22/1/2020)

B)

Una persona con malattia respiratoria acuta e almeno una delle seguenti condizioni:

• contatto stretto3 con un caso probabile o confermato di infezione da nCoV nei 14 giorni precedenti l’insorgenza della sintomatologia; oppure

• ha visitato o ha lavorato in un mercato di animali vivi a Wuhan, provincia di Hubei, Cina, xnei 14 giorni precedenti l’insorgenza della sintomatologia; oppure

• ha lavorato o frequentato una struttura sanitaria nei 14 giorni precedenti l’insorgenza della sintomatologia dove sono stati ricoverati pazienti con infezioni nosocomiali da 2019-nCov;, si provvederà – direttamente o nel rispetto di indicazioni fornite dall’azienda – a contattare i servizi sanitari segnalando che si tratta di caso sospetto per nCoV. Nell’attesa dell’arrivo dei sanitari:

-evitare contatti ravvicinati con la persona malata;
-se disponibile, fornirla di una maschera di tipo chirurgico;
-lavarsi accuratamente le mani. Prestare particolare attenzione alle super;ci corporeeche sono venute eventualmente in contatto con i [uidi (secrezioni respiratorie, urine, feci) del malato;
-far eliminare in sacchetto impermeabile, direttamente dal paziente, i fazzoletti di carta utilizzati. Il sacchetto sarà smaltito in uno con i materiali infetti prodottisi durante le attività sanitarie del personale di soccorso.

 

Si invitano i datori di lavoro a diffondere le presenti informazioni a tutto il personale dipendente

Note

1-Si raccomanda di utilizzare solo informazioni disponibili presso i siti WHO (www.who.int), ECDC (www.ecdc.eu), Ministero Salute (www.salute.gov.it), ISS (www.iss.it).
2-

A. Una persona con Infezione respiratoria acuta grave – SARI – (febbre, tosse e che ha richiesto il ricovero in ospedale), E senza un’altra eziologia che spieghi pienamente la presentazione clinica e almeno una delle seguenti condizioni:

storia di viaggi o residenza in aree a rischio della Cina, nei 14 giorni precedenti l’insorgenza della sintomatologia; oppure
il paziente è un operatore sanitario che ha lavorato in un ambiente dove si stanno curando pazienti con infezioni respiratorie acute gravi ad eziologia sconosciuta.

B. Una persona con malattia respiratoria acuta e almeno una delle seguenti condizioni:

• contatto stretto3 con un caso probabile o confermato di infezione da nCoV nei 14 giorni precedenti l’insorgenza della sintomatologia; oppure

• ha visitato o ha lavorato in un mercato di animali vivi a Wuhan, provincia di Hubei, Cina, xnei 14 giorni precedenti l’insorgenza della sintomatologia; oppure

• ha lavorato o frequentato una struttura sanitaria nei 14 giorni precedenti l’insorgenza della sintomatologia dove sono stati ricoverati pazienti con infezioni nosocomiali da 2019-nCov;